Cenere come Concime: Perchè e Come Usarla

Sabrina Tassini – homify Sabrina Tassini – homify
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Un composto dalle grandi potenzialità ma spesso sottovalutato. Stiamo parlando della cenere, un elemento apparentemente di scarto che tuttavia può rivelarsi ottimo alleato della nostra attività di giardinaggio. Questo residuo della combustione di legna, infatti, è in grado di favorire in maniera del tutto naturale la coltivazione di numerose tipologie di piante, fiori, alberi da frutto e ortaggi, sfruttando proprio la sua compozione, ricca di potassio e fosforo. Riciclare la cenere ottenuta dalla legna bruciata durante l'inverno, nella stufa o nel caminetto, oppure dopo una cena in compagnia, dunque non sarà solamente un modo perfetto per evitare sprechi bensì garantirà anche zone verdi davvero rigogliose, a costo zero!

È possibile perciò conservarla anche a lungo in sacchetti asciutti o contenitori appositi, in ambienti poco umidi, per ottenere giardini, aiuole, piccoli orti, balconi o siepi, davvero ricchi e floridi. 

Vediamo subito qualche suggerimento sul perchè, come e quando utilizzare la cenere come concime, facendo attenzione a pro e contro, ma soprattutto all'iter corretto di impiego.

Cenere come concime: caratteristiche

Ricavata dai resti di legna bruciata, la cenere può presentarsi in stato polveroso o più solido, in forma differente a seconda della combustione subita dal legno d'origine e dalla sua tipologia. La cenere deve tuttavia risalire a legni naturali e non trattati o verniciati chimicamente che potrebbero contenere sostanza inquinanti e potenzialmente tossiche per la salute delle piante e di chi utilizza lo spazio esterno così concimato. In linea di massima, è consentito l'uso di cenere proveniente da legna o pellet – solamente quando non trattato chimicamente – di stufe e camini, ma anche carbonella, escludendo però quella proveniente dal carbon fossile.

La caratteristica principale che rende la cenere un ottime concime naturale per molte piante, arbusti, fiori e ortaggi, è proprio la sua composizione, ricca di potassio, fosforo, magnesio e calcio: tutti elementi nutritivi importantissimi per la crescita del verde, seppur più consigliati per alcune tipologie vegetali rispetto ad altre. Al contrario, la cenere risulta povera di azoto, ferro, zinco e rame: proprietà questa che implica l'aggiunta di sostanze fertilizzanti complementari laddove si intenda concimare nel miglior modo piante che ne richiedano una maggiore quantità. 

Cenere come concime: i vantaggi

Perchè impiegare proprio la cenere come concime per terreno, piante e ortaggi? Come elemento ricco di sostanze nutritive per la vegetazione, la cenere può contare su una serie di vantaggi che la rendono perfetta per questo scopo. In primis la cenere è interamente naturale e a costo zero: ottenuta attraverso un processo di combustione di legna impiegata per altre finalità, non si avvale di additivi chimici e non implica alcuna spesa, confermandosi così un concime ideale per la bioagricoltura e per l'ottimizzazione delle risorse domestiche a disposizione per il riciclo. 

Impiegare la cenere come concime ha inoltre un altro grande vantaggio: contrasta l'attacco e la proliferazione di insetti, parassiti e lumache che potrebbero minare la salute delle piante. Creare dunque una micro-barriera di cenere per l'angolo coltivato può così lasciar campo libero per la crescita sana di ciascuna specie arborea presente. 

E ancora, la cenere risulta un ottimo ingrediente nella preparazione del compost per la concimazione, specilamente in abbinamento a sostanze ricche di azoto di cui è povera, bilanciandone così la composizione. 

Cenere come concime: quando e come usarla

Ma quando è meglio usare la cenere come concime per la vegetazione? Tendenzialmente non vi sono limiti tempistici di impiego, tuttavia sono individuabili due macro momenti in cui l'apporto della cenere risulta più significativo per la buona riuscita della coltivazione arborea: durante la concimazione di fondo e durante la coltura già in corso. Nel primo caso, la cenere potrà essere impiegata – fino a 200 grammi per metro quadro – come correttore di acidità e additivo nutriente nella fase di preparazione della terra, assieme a letame o composto chimico; in presenza di esigenze specifiche, si potranno inoltre aggiungere alla cenere anche alcune dosi calibrate di composti contenenti azoto e zolfo, importanti per la crescita di alcune piante e assenti nella cenere. Questa integrazione farà sì che al concime non manchi proprio nulla e che le piante crescano in salute.    

Quando al contrario si utilizza la cenere a coltura già avviata, è consigliabile spargerne una quantità che oscilla tra i 20 e i 50 grammi a metro quadro direttamente nella zona circostante alle piante da concimare. Durante questa fase, sarà necessario diffondere la cenere in maniera omogenea e costante per coprire tutta la zona interessata in egual misura. Questa pratica si rivela perfetta per concimazioni di alberi e piante in fila all'interno di siepi e aiuole, ma anche per vasi e fioriere da balcone e veranda.

In balcone e nell'orto

Come già accennato precedentemente, l'impiego della cenere appare particolarmente utile anche per scacciare insetti e parassiti dalle piante. Una soluzione naturale e decisamente valida ad esempio per preservare gli ortaggi nell'orto del proprio giardino o, per chi non disponesse di una vera e propria coltura, per aumentare e proteggere lle piante in vaso nel balcone o in veranda. In questo caso, per fertilizzare meglio la coltura e implementare lo sviluppo di piantine, ortaggi e boccioli, si dovranno mescolare un paio di cucchiai di cenere con terriccio, meglio se in abbinamento ad altre sostanze fertilizzanti complementari e spargere il composto nel vaso.

Tutto ciò dovrà essere praticato facendo attenzione a non eccedere nella quantità: troppa cenere come concime potrebbe infatti provocare effetti controproducenti e indesiderati. Una dose troppo ingente di cenere in vaso, specialmente se ammonticchiata negli stessi punti e disomogenea, potrebbero portare all'aumento eccessivo della salinità del terreno e condurre a danni.  

Cenere come concime: per quali piante

Appurato che questo sia un mteodo efficace e utile per fertilizzare il terreno, soprattutto in aggiunta ad altri agenti complementari, vediamo ora per quali piante usare la cenere come concime. Se infatti è vero che, trattandosi di un residuo naturale, sia indicata in moltissime situazioni di coltura, è altrettanto vero che la cenere non appare indiscriminatamente adatta per tutti i tipi di vegetazione.  

Proprio per via della sua composizione, la cenere è senza dubbio la migliore alleata di piante e ortaggi che necessitano di magnesio, ferro, rame, elementi essenziali per mantenerle in buona salute, ma soprattutto di un alto apporto di potassio, utile prevalentemente a patate e pomodori, e fosforo, importante per la colorazione dei fiori, come le rose, e il sapore dei frutti. 

La cenere è da evitare invece durante la coltivazione di piante che prediligono terreni acidi come azalee, orchidee, ortensie, mirtilli e lamponi, rifuggendo dall'alcalinità.

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