Cielo, legno e casa

Eugenio C. – homify Eugenio C. – homify
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L'architettura crea spazi, intesi come ambienti, stanze, zone ed aree. L'architettura di Michele Gambato sulla carta fa la stessa cosa, ma guardare i suoi progetti regala anche altro. Le sue idee di casa riesaminano i rapporti con il passato e con l'esterno, sono percezione di uno spazio che fisicamente si presenta senza barriere, ma che il visitatore avverte con una forte impressione di libertà: infinite possibilità di movimento e arredamento.

Questa abitazione unifamiliare è stata progettata con la chiara intenzione di riconsiderare l'idea della casa tradizionale in campagna. Gli spazi destinati agli abitanti erano piccoli e minimali, mentre, per contraltare, le zone adibite a stalle e fienili erano proporzionalmente maggiori, in relazione all'attività che veniva portata avanti dalla famiglia stessa. Michele Gambato riconsegna i grandi spazi vuoti delle antiche case coloniche agli abitanti della casa, reinterpretando aspetti e funzioni in chiave moderna.

Faremo un percorso a ritroso. Pensiamo di materializzarci prima nella casa, per avere una chiara percezione di come l'abitazione respira da dentro, per poi allontanarci gradualmente, come in una lenta carrellata da film, per avere una visione globale.

La casa rurale si reinventa

Se la casa è fatta di luce, qui siamo all'apoteosi per quanto concerne i progetti che la privilegiano. Tutta luce naturale, logicamente, quella che non inquina, quella pura scarica di energia pulita ineguagliabile, a livello di sensazione, da qualsiasi lampada artificiale. Ecco un'architettura che rappresenta una continua apertura verso l'esterno. Il portico viene modificato ospitando una grande vetrata esposta a sud. La luce entra in casa dall'alto, nel modo più naturale possibile, diffondendosi all'interno dell’abitazione. Perché che zona giorno sarebbe se non avesse luce in ogni periodo dell’anno? Ed ecco che l'interno si compone di strutture in muratura, legno a vista in alto, cielo e nuvole.

La luce prima degli spazi

La casa soddisfa la sua sete di luce anche durante il periodo invernale perché l'architettura si è posta come risolutrice di problemi. La cucina non è posta lì per caso: collocandosi nella parte nord dell’abitazione, e quindi essendo più lontana dalla vetrata, riceve direttamente i raggi del sole; discorso opposto per il camino che, come fonte di calore, non ha alcuna necessità di essere esposto alla luce. Il progetto è più che ragionato. Si intravedono anche delle aperture al piano superiore, da cui si affacciano una stanza da letto e lo studiolo.

Una danza che continua

Il bagno segue la coreografia dell'intero progetto, e non sbaglia né il tempo, né i passi, con il soffitto in legno e un'apertura al di sopra. La luce che cade dall'alto è il tema comune di questi spazi reinventati. La doccia non ha barriere e rende tutto l'ambiente pulito e libero,

Architettura ragionata

Al primo piano si trovano le altre stanze da letto e i bagni. Gli ambienti sono più piccoli in relazione agli altri spazi perché, nella mente dell'ideatore, era già chiaro che si sarebbe speso più tempo nell'affascinante sala sottostante. Questa è architettura ragionata.

Le domeniche di sole

Ecco finalmente il contatto diretto con il cielo. Il secondo piano è caratterizzato dalla grande terrazza esposta a sud, dove si affaccia un ambiente dedito alla zona relax. Una stanza che andrà interpretata da tutta la famiglia. Vetrate ed infissi scorrevoli ben si abbinano ad un pavimento in legno. Immaginiamo questo spazio munito di lettini, tavolini e grill per la brace: la giusta atmosfera per godersi a pieno una bella domenica di sole.

Finestre tutte da una parte

L’edificio all'esterno è come un enorme parallelepipedo. Da questa prospettiva possiamo osservare come il lato sud abbia un’unica grande apertura, mentre solo sul lato est sono state inserite le altre finestre e porte per la zona giorno e la zona notte.  Una soluzione che mira a preservare la privacy di una famiglia tranquilla e rispettosa.

Ogni casa ha i suoi piccoli segreti. Ecco il particolare: vi ricordate il tavolo che abbiamo visto all'interno, in prossimità della zona cucina? Bene, continua nella sua linea, imperterrito, come se non ci fosse una parete che separi il dentro ed il fuori.

Un punto nel verde

Altra sorpresa: il giardino è di ben 400 m², il che rende la casa un puntino nel verde. L'invito dettato dagli spazi è chiaro, una piccola vocina ci dice esorta a vivere la casa, ma quando è possibile uscire a godersi il fuori.  Non sappiamo chi sia, se coscienza o altro, ma ha indubbiamente ragione.

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